saper dire grazie

6 ottobre
Non ci siamo dimenticati di Aoussa, che è un'altra sorellina, ma purtroppo per lei non è stato conveniente cambiare la scuola. 
Aoussa ha 14 anni e avendo frequentato finora la scuola pubblica (o come dicono in Mali: "la scuola del governo") ha una preparazione scarsa che alla scuola privata corrisponde a un arretramento di almeno  3 classi. 
Le classi sono numerose e gli insegnanti sottopagati impreparati.
Nella classe di Aoussa sono in 100. Cento alunni in una UNICA classe!!!
Nell'altra sezione, frequentata dalla cuginetta coetanea Uma sono in 80 alunni.
Educati e composti, abituati a stare in banchi accalcati tra loro, sanno gestire il silenzio e lo stare insieme, ma comunque sia un insegnante non potrà mai seguirli personalmente, nè visionare tutti i loro compiti. 
Solo arrivare a vedere  cosa è scritto alla lavagna è un successo.

Ora lei comincerà il 7° anno (come la nostra II media) perchè ha iniziato un pò più tardi, per questi motivi riteniamo sconveniente per ora, trasferirla  in  IV classe della scuola privata. 
Durante le lezioni organizzate nel nostro progetto di informazione "Pour  Parler" riteniamo possa aggiornarsi ed il prossimo anno iscirversi quasi alla pari.

Ci dispiace un pò anche perchè la scuola che lei frequenta è in centro, distante 5-6 km da casa, e lei ci deve andare a piedi, con quelle misere infradito sottili come delle ostie...Tornare per pranzo e ritornarci per le lezioni pomeridiane. Fanno 20 km al giorno di infradito...

Allora abbiamo avuto questa idea: una bicicletta!

Abbiamo detto a mamma Rokia di comprarla e addirittura di sceglierne una nuova. Una vera bicicletta! Servirà ad Aoussa ma anche a tutta la famiglia.

Aoussa era commossa, e dal mattino aspettava fremente di sentirci al telefono per dirci il suo messaggio. Questo: "GRAZIE, che Dio faccia ritornare nelle vostre tasche tutto quello che è uscito per amor mio. Grazie."

Ora commossa sono io. 
Non aspettavo un grazie, eravamo già soddisfatti di aver avuto una buona idea. Ma ho scoperto che sapere dire grazie in maniera sentita è un modo per ricnoscere il giusto valore ai gesti d'amore che riceviamo.

rimboccarsi le maniche

5 ottobre:
Yacouba è andato in giro per il quartiere tutto il giorno, ieri ed oggi
Non si capiva cosa stesse combinando.
Abbiamo scoperto che ha raccolto il ferro che trovava buttato, ai bordi della strada, o abbandonato in qualche angolo. Poi se ne è andato al mercato con il suo faccino serio e l'ha venduto.

In Mali si fa tutto a mano (eccetto gli oggetti del mercato cinese), per cui il ferro viene fuso (con mantici sempre a mano) per costruire nuovi oggetti.

Yacou è tornato a casa soddisfatto con qualche monetina nella mano. Ha mostrato fiero il risultato del suo lavoro. Le sorelline minori, Lavielle e Fatime, saltellando, hanno subito proposto l'idea di investire le monete per l'acquisto di una noce di cocco.  
La frutta in Mali (a parte le banane) è costosa, ma è molto amata dai bimbi!

Yacouba serissimo ha detto "NO! il cocco è buono, ma questo lavoro l'ho fatto per comprare il QUADERNO per la nuova scuola".

Il valore delle cose, il riutilizzo. Io, che da 12 anni lavoro sull'educazione ambientale nelle scuole, parlo spesso di questo argomento. In genere riferito ai problemi connessi ai rifiuti in Italia e allo sviluppo sostenibile. Ma qui ho imparato che il riutilizzo è una necessità e lo spreco un'offesa.
Un altro valore che vedo in questo piccolo fatto è che per una cosa ricevuta in dono (l'iscrizione alla scuola privata), ci si ingegna ad aggiungerne altre da sè, con le proprie risorse (il quderno con i pezzi di ferro) senza osare chiedere 250 franchi in più.
E 250 franchi sono solo 0,50 centesimi di euro.