Seduti sul letto a discutere di Governo e Ribelli

Alla radio si parla della crisi del Nord Mali, tra amici per strada è lo stesso, passando vicino alle botteghe senti che gli uomini spiegano questo argomento, i bambini si rotolano in mosse ninja fingendosi militari armati che si difendono dai ribelli... 
Anch'io e Moustapha ne parliamo. Ci riempiamo le orecchie tutto il girono delle notizie più svariate sulla questione e poi alla sera a casa cerchiamo di srotolarle. Ma sarà vero? E questa intervista che tutti hanno scaricato sul telefonino? NO, questo è sicuramente un falso!! 
Difficile farsi una idea chiara di cosa stia veramente succedendo. Ci proviamo.
A volte pare che sia così spudorata una manovra politica dietro fatti e notizie.
Seduti sul letto di gommapiuma la sera, la mente affollata di tutte le dicerie sentite. Cerchiamo di costruire il puzzle.
  • Il Presidente che sta per terminare il suo mandato (votazioni ad aprile 2012) sembra sminuire i problemi al nord
  • Il Governo che invia i militari più giovani e praticamente disarmati a farsi ammazzare. E fa una settimana di silenzio stampa
  • La popolazione si indigna. E forse anche l'essercito stesso!
  • Il Presidente non cambia modo di fare, non ci sono informazioni chiare per cui nascono notizie false e critiche gravi. Fotomontaggi, video, interviste tuccate che accusano il Presidente di tramare alle spalle dei maliani.
  • La popolazione è sfiduciata. Non si fida  più nel proprio Governo. Io dico, NO, non credete a tutto, perchè potrebbe essere un trucco per indebolire il Governo!!
  • Ma se il Presidente volesse basterebbe poco per farsi ancora amare dai maliani, perchè abbiamo bisogno di un capo che ci tranquillizzi. Invece niente, non parla. Fa apposta a cercare di fare cadere il Governo? Cosa vuole ottenere? La gente è quasi più arrabbiata con lui, visto come traditore, che con i ribelli, che però fanno molta paura.
IO mi arrabbio tantissimo quando sento delle notizie falsate che ci mettono pochissimo a fare il giro del Mali, perchè sfruttano il volano dell'ignoranza e dell'incredibile. E' una cosa che mi indigna e mi innervosisce. Chiedo a mio marito di fare da mediatore con gli amici, spiegare che le foto si possono truccare la computer, lui lo sa, ma scuote la testa: non è facile da spiegare. Oh no!!! Non sono sicura che siano false,ma sono dannose. Minano il Governo invece di cercare soluzioni. Perchè il presidente non dice qualcosa?
Senza che ci venga sonno a causa della discussione, pensiamo che ormai il lavoro fatto da qualcuno (chissà chi) è un'opera pubblicitaria gigante e di successo. Un Presidente che non parla ha lasciato gioco a dicerie che smontano il Governo, basterebbe un solo uomo un pò forte e di polso per farsi subito seguire ora dall'esercito e dalla gente. 
La gente che ha paura cerca un capo forte, si sa.
Ma il Governo attuale del Mali che interesse ha a cadere? Questa domanda, o anzi la possibile risposta, ci fa ancora più paura. E' tutto organizzato? E' organizzato che la gente abbia paura, che non ci sia lavoro e cibo e nemmeno un Governo? Bisogna liberare il campo e fare spazio a qualcuno? Qualcuno che vuole entrare facendo la bella figura dei grandi salvatori?

Preghiamo di no. Lasciateci dormire in pace.

24 febbraio 2012: Radio Whallahi

La Radio è tanto imortante qui, una sorella maggiore che viene ascoltata e seguita. Se l'ha detto la radio è vero.
La  radio locale parla bambarà, dà informazioni e fa un pò di scuola, spiega in modo comprensibile le cose. Fa racconti, parla parla tutto il giorno. Tutto il giorno fino a mezzanotte, dopo di che ogni radio maliana tace, resta solo la francese RFI. Anche per la televisione locale, un solo canale ORTM che parla francese, vale lo stesso coprifuoco.
La Radio adesso è incandescente di critiche e sondaggi, le rubriche sono piene di telefonate. Ognuno dà il suo parere sulla situazione causata dai ribelli dell'Azawad. La radio è un continuo:
"Driiiiin, Allo? come stai? bene grazie e tu? la tua famiglia? i bambini? il cognome della tua famiglia qual è? Traorè? Ah bene siamo parenti! Cosa sai e cosa pensi della situazione in Mali" e in genere a questo punto o anche prima cade la linea, ma se invece la comunicazione prosegue si inzia il discorso.
Sono stupita dalla libertà alla radio locale di parlare liberamente delle azioni del Governo, anche criticandolo aspramente. Incredibile sentire alla radio anche chi accusa il Presidente della Repubblica di tradimento e di essere alleato con i ribelli dell'Azawad. Ma si possono dire queste cose in una radio nazionale? Sì, evidentemente. Altri esprimono dubbi, altri raccontano la loro esperienza di testimoni.
L'interlocutore lascia parlare, ma come si usa in Mali, si sottolinea sempre che stai ascoltando tramite dei cenni con la voce. Mi ricordo la prima volta che ho partecipato ad una riunione nel villaggio, nel 2009. Uno parlava e tutti gli altri annuivano al termine di ogni singola frase con un coro di "M-MM".
Ma come dicevo prima, l'argomento alla radio ora è infuocato, non bastano dei Mmm. Lo speeker alterna ad ogni frase dei 
Namu! è vero 
Whallahi! lo giuro su Dio
Awo! sì, certo
Sono detti con enfasi, in unico soffio di voce, decisi, forti.

<<Noi in Mali vogliamo la pace.>> NAMU! <<I nostri militari devono andare al Nord solo per proteggergi.>> NAMU! <<Non vogliamo una guerra.>> WHALLAHI! <<I nostri militari vogliono fare il loro lavoro ma non posson andare disarmati.>> AWO! <<I ribelli hanno interessi economici.>> NAMU! <<Il Presidente ATT non sta dicendoci tutta la verità.>> NAMU! <<La nostra gente è già povera e c'è poco raccolto quest'anno.>> WHALLAHI! <<Questi problemi hanno  causato la perdita di molto lavoro.>> WHALLAHI! <<E' importante trovare una soluzione in fretta, prima di avere troppa fame.>> NAMU! <<Preghiamo tutti che Dio ci aiuti>> WHALLAHI!

Questo è il sottofondo di queste mie mattine a Segou,  mentre sono in casa con la radio accesa. Al pomeriggio sono al corso con i bambini o i ragazzi,  poi alla sera riascolto una cosa simile però dal vivo: infatti quando, come d'abitudine ci si raggruppa e si prepara il the, si comincia a parlare ed ora si l'argomento è sempre e sempre la situazione al Nord. Per un pò si è parlato del festival, ora è già un bel ricordo lontano che lascia spazio a preoccupazioni vicine.