7 febbraio: Tramonto sul Niger 3

Stasera arrivo al fiume e mi sento chiamare da una bella voce di bimbo, ma piuttosto profonda. E' Koniba, il mio vicino di casa, che io chiamo in genere con il suo vero nome Ibrahim. Condividiamo il cortile, ha circa 8 anni ed è facile riconoscerlo anche da lontano perchè è quasi sempre vestito uguale.Ha uno pneumatico di bici e un pezzo di plastica nera di auto che pare un fucile.
L'acqua del fiume è salita, arriva fino agli ultimi gradini delle scale che scendono dal lungo fiume alla riva, e ha coperto le isolette di alghe. 
C'è ancora nebbia e niente sole, anche se il giallo della sabbia è sceso. Si è depositata ovunque! Anche dentro casa. 
Io e Koniba scendiamo sulla riva dove stranamente non ci sono le donne intente a lavare. Tiriamo i sassi rossi, ma sono di forma troppo irregolare per farli rimbalzare e al massimo riusciamo a fargli fare un paio di salti. Nella gara di lancio in lungo invece io non ho speranza perchè Koniba tira lontanissimo e poi scende e sale dalla riva scoscesa di cemento e sassi come fosse una bubutica fitini, una scimmietta. 
Arriva un piccoletto di circa 3 anni che senza volere urta lo pneumatico di Koniba parcheggiato e questo rotola in acqua. 
Rimaniamo fermi... Koniba sa che non deve entrarci. Meno male. Cerchiamo un bastone o qualcosa di lungo per recuperare la ruota. 
Ma un altro bambino, deduco sia il fratello maggiore del piccoletto, più o meno della stessa età di Koniba, arriva di corsa giù dai gradini, entra tranquillamente nel fiume e recupera la gomma.
Il sole è tramontato. Noi ritorniamo a casa con la nostra moto lavata.

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